Il bitcoin:
l’analisi completa
Che cos’è il bitcoin? Il bitcoin è l’unita monetaria di un sistema finanziario alternativo il cui funzionamento si basa su un codice informatico e sulla crittografia, senza autorità centrale, aperto a tutti 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, trasparente e pensato per non subire censure.
Creato inizialmente come una rete alternativa di pagamenti, è oggi usato soprattutto come bene di investimento e riserva di valore.
Sommario
1. Un’idea rivoluzionaria: la blockchain
2. Come viene creato il bitcoin?
4. A che cosa serve il bitcoin?
5. Il bitcoin è raro, ma facilmente divisibile.
6. Come viene fissato il tasso di cambio del bitcoin?
7. Comprendere l’idea del mining di bitcoin.
ANALISI: Il bitcoin in un video
Le basi essenziali per un investimento sereno

1. Un’idea rivoluzionaria: la blockchain
Il funzionamento del bitcoin si basa su di un protocollo chiamato blockchain. Si tratta di un libro contabile digitale in cui sono annotate tutte le transazioni. Il bitcoin circola su questa rete, che deve necessariamente essere digitale.
Essa possiede due caratteristiche fondamentali: è immutabile e distribuita. Nessuno dei dati registrati sulla blockchain può essere modificato o cancellato.
Non esistono organismi centrali che ne controllano il funzionamento: i dati sono replicati su decine di migliaia di computer in tutto il mondo e chiunque può partecipare alla rete e proporre modifiche. Sono queste le caratteristiche da cui nasce la fiducia nell’utilizzo del bitcoin.
2. Come viene creato il bitcoin?

Che cos’è il bitcoin? “Bitcoin” è la contrazione dei termini inglesi bit e coin. In italiano si traducono come “unità di informazione binaria” e “moneta”.
Sulla figura del creatore del bitcoin c’è un alone di mistero. Conosciamo soltanto il suo pseudonimo: Satoshi Nakamoto. Potrebbe essere una singola persona come uno gruppo di individui, ma nessuno lo sa con certezza.
Alcuni esperti sostengono che il bitcoin sia stato inventato in reazione alla crisi finanziaria del 2008, per affrancarsi dalle banche e dall’ingerenza statale. Tuttavia, i rari scritti di Satoshi Nakamoto, che risalgono all’origine della criptovaluta, non confermano questa teoria.
Vengono comunque discusse le carenze del sistema bancario tradizionale, citando la necessità di ricorrere a istituti finanziari intermediari per garantire le transazioni dei cittadini. Il bitcoin, tra l’altro, può continuare a operare indipendentemente dal suo creatore originale: Satoshi Nakamoto, infatti, non è più attivo nel progetto dal 2012.
Il bitcoin nasce grazie a un documento pubblicato il 31 ottobre 2008 in cui veniva spiegata l’idea alla base della sua invenzione. Il documento, chiamato “libro bianco” (white paper), era intitolato: Bitcoin: A Peer to-Peer Electronic Cash System (“Bitcoin: un sistema di contanti elettronici peer-to peer”). L’idea iniziale era quella di offrire una moneta digitale.
Il bitcoin viene creato attraverso un processo di estrazione digitale da parte degli stessi utenti: il cosiddetto mining. Il miner definisce la potenza di calcolo da fornire per eseguire questo processo. Oltre a creare bitcoin, raccoglie le transazioni effettuate da altri utenti. La loro sicurezza ne risulta così aumentata, perché si aggiunge un blocco e si controllano le firme digitali delle transazioni. Per il mining è necessario disporre di dispositivi specializzati e del software dedicato al mining.

3. La storia del bitcoin
La blockchain del bitcoin è stata attivata per la prima volta il 3 gennaio 2009. All’inizio erano solo pochi appassionati di informatica a interessarvisi, ma le piattaforme di scambio tra bitcoin e dollari non si sono fatte attendere ed è diventato così possibile fissare un prezzo in base alla domanda e all’offerta.
Il 12 ottobre 2009, 5050 bitcoin sono stati scambiati al prezzo di 5,02 dollari, pari a circa 0,001 dollari ciascuno, segnando l’inizio dell’uso delle criptovalute come bene d’investimento.
Meno di due anni dopo, il 9 febbraio 2011, il bitcoin raggiunge la parità: quel giorno, un bitcoin equivaleva a un dollaro.
Per raggiungere i 21 milioni di bitcoin, ogni dieci minuti in media viene creata una quantità di Bitcoin da aggiungere alla massa monetaria totale. In sostanza, questi fondi vengono destinati a coloro che gestiscono la rete, i cosiddetti miner. I bitcoin possono poi essere venduti sul mercato.
Il 3 gennaio 2009, giorno del lancio della rete, i miner generavano in media 50 bitcoin ogni dieci minuti. Il programma prevede che la ricompensa per i miner per la creazione di valuta venga dimezzata ogni quattro anni. A oggi, l’ultima divisione, nota anche come “halving”, è avvenuta l’11 maggio 2020, passando da 12,5 a 6,25 bitcoin creati ogni dieci minuti. Il prossimo halving avrà luogo nel 2024. Seguendo questo schema, intorno all’anno 2140 saranno in circolazione al massimo 21 milioni di bitcoin.
Attualmente sono in circolazione circa 19 milioni di unità, ma tra pochi anni soltanto avremo già raggiunto i 20 milioni. Per avere una misura, attualmente sono 15 miliardi le banconote da 50 euro in circolazione.
4. A che cosa serve il bitcoin?
Satoshi Nakamoto propone quindi un sistema di scambio di valori alternativo. È stato il primo ad aver trovato una soluzione che combinasse sicurezza e decentralizzazione, cioè un sistema che funziona interamente senza intermediari o organismi di gestione centralizzati.
Il bitcoin è la prima valuta internazionale nata su Internet, permettendo a chiunque abbia accesso alla rete di utilizzare il bitcoin senza limitazione alcuna. Le transazioni sono veloci: bastano dieci minuti al massimo per arrivare a destinazione, anche se il destinatario si trova dall’altra parte del mondo. Si tratta di un sistema più efficiente dei bonifici bancari, che possono richiedere diversi giorni (soprattutto in caso di trasferimenti internazionali).
La rete di bitcoin è anche economica: è possibile trasferire l’equivalente di milioni di euro in bitcoin con commissioni pari a pochi euro.
A causa degli alti e bassi vertiginosi del suo tasso di cambio, si tratta di un bene ancora poco utilizzato come mezzo di pagamento per l’acquisto di beni o servizi. Viene più che altro usato come investimento, o addirittura come bene rifugio, ma di questo parleremo più avanti.
5. Il Bitcoin è raro ma facilmente divisibile.
Per spiegare in modo chiaro: si deve distinguere tra il protocollo Bitcoin, che è la rete su cui vengono memorizzate tutte le transazioni o le informazioni, e i bitcoin stessi, ossia le unità di valore che vengono scambiate e il cui prezzo viene fissato secondo la legge di domanda e offerta.
Una cifra: 21 milioni.
Una delle caratteristiche fondamentali del bitcoin è che la sua creazione è prevedibile. 21 milioni è infatti il numero totale di bitcoin che saranno disponibili sul mercato a termine, determinato dal protocollo fin dalla sua creazione. Questo limite conferisce al bitcoin una rarità intrinseca che lo porta a essere spesso paragonato ai metalli preziosi e che gli vale il soprannome di “oro digitale”.
21 milioni di unità per 7 miliardi di persone possono sembrare troppo pochi per permettere alla criptovaluta di affermarsi come mezzo di scambio utilizzabile quotidianamente da chiunque… Ma questo problema in realtà non si pone: le unità di bitcoin sono attualmente divisibili fino a otto cifre decimali e, se necessario, anche oltre. Per rendere omaggio al suo creatore, l’unità più piccola del sistema è chiamata “satoshi”.
Un bitcoin equivale quindi a 100 milioni di satoshi ed è possibile acquistare o scambiare un millesimo o addirittura un milionesimo di bitcoin.
6. Come viene fissato il tasso di cambio del bitcoin?

Come per le materie prime o i metalli preziosi, il tasso di cambio del bitcoin è determinato esclusivamente dalla domanda e dall’offerta. Esistono piattaforme di scambio sulle quali ogni giorno viene effettuato un gran numero di transazioni che consentono di stabilirne il prezzo. Più in generale, il tasso di cambio è influenzato quotidianamente da una miriade di fattori: le notizie, buone o cattive, il contesto economico globale o le dinamiche interne al mercato, per esempio.
Come tutte le criptovalute, il bitcoin è quindi un bene volatile: può scendere o salire anche del 10% in un solo giorno. Gli investitori devono quindi far prova di un grande sangue freddo. Devono infatti capire come funziona il bitcoin e perché il tasso di cambio evolve così rapidamente. Vuoi conoscere tutti i fattori da considerare per investire correttamente? Coinhouse ti spiega tutti gli elementi di base nel suo articolo: “Come viene determinato il valore del bitcoin?”. Potrai così investire serenamente. Visita questa pagina per seguire il prezzo del bitcoin in tempo reale. Troverai anche l’analisi tecnica dei nostri esperti che ti aiuterà a ottimizzare gli investimenti.
7. Comprendere il mining di bitcoin
I miner sono volontari che utilizzano i propri computer per convalidare le transazioni e proteggere la rete bitcoin. Questa azione, nota come “proof of work”, li rende i fautori veri e propri della creazione della valuta: l’obiettivo è quello di risolvere equazioni matematiche, e la prima macchina che ci riesce riceve una ricompensa in bitcoin.
Per questo nasce l’analogia con l’oro: i miner “scoprono” un nuovo blocco della blockchain di bitcoin ogni volta che viene risolta un’equazione. Il minatore di bitcoin è come un minatore in una miniera d’oro che viene ricompensato per la potenza di calcolo e per il funzionamento della rete. La differenza è che, con il bitcoin, tutto è digitale, e il numero totale di unità è determinato in anticipo.
I miner vengono inoltre remunerati con commissioni di transazione, il cui importo varia a seconda dell’utilizzo della rete (da pochi centesimi a diverse decine di euro).
Oggi, il mining di bitcoin si è “industrializzato”. Parliamo delle “mining farm”, letteralmente “fabbriche del mining”: sono un luogo, solitamente di grandi dimensioni, in cui migliaia di computer svolgono attività di mining. Dietro ci sono spesso delle società, perché il mining è un’attività che richiede grandi investimenti in numerose attrezzature, per essere competitivi. Si tratta di apparecchiature che consumano molta energia ed emettono calore, rendendo necessario l’uso di aria condizionata.
Alcuni paesi sono meglio predisposti a questa attività grazie agli inverni freddi e al basso costo dell’elettricità. Il mining è un argomento decisamente tecnico, che discutiamo dettagliatamente in questo articolo.

8. Bitcoin: opportunità di investimento e riserva di valore?
Abbiamo detto prima che il bitcoin è chiamato anche “oro digitale”. Ci sono diverse caratteristiche che rendono il paragone con l’oro particolarmente efficace, prima fra tutte il fatto che, come l’oro, i bitcoin sono limitati. La loro scarsità causa l’aumento del prezzo del bene. Un altro punto in comune con l’oro è che il bitcoin prescinde dall’emissione di denaro dello stato. In tempi di incertezza economica, questa caratteristica permette al bitcoin di essere considerato bene rifugio, perché le valute statali, diversamente dal bitcoin, potrebbero deprezzarsi con l’inflazione.
Attenzione, però: se l’acquisto di bitcoin come investimento può rivelarsi una scelta saggia, non bisogna trascurarne l’elevata volatilità, visto che il suo valore può salire o scendere bruscamente nel giro di pochi giorni. Non essendo regolamentato, il bitcoin è sistematicamente oggetto di speculazioni.
Osservando l’andamento del suo tasso di cambio sui mercati è stato possibile rilevare che questa valuta è oggetto di un susseguirsi di aumenti fenomenali e bruschi cali. Alla fine del 2017, il tasso di cambio del bitcoin è passato da 8500 euro a oltre 16.000 euro, scendendo vertiginosamente quasi dell’80% nel corso del 2018 e attestandosi nuovamente sotto i 3000 euro. Nel marzo 2021, il tasso di cambio ha raggiunto i 50.000 euro!
9. Vantaggi e inconvenienti del bitcoin
Il primo vantaggio del bitcoin è che può essere utilizzato come mezzo di pagamento anonimo. Ma i vantaggi di questa criptovaluta sono molti di più:
- i trasferimenti sono praticamente istantanei (meno di 10 minuti);
- le spese di trasferimento sono pari a zero, con commissioni più basse rispetto ad altre soluzioni tradizionali (PayPal, carte bancarie, ecc.);
- non ci sono limiti agli importi trasferiti;
- gli scambi possono avvenire in tutto il mondo, senza intermediari per stoccaggio e trasferimento;
- chiunque può scambiare bitcoin;
- trattandosi di un sistema decentralizzato, non dipende da alcuna istituzione;
- è garantita la piena trasparenza degli scambi (ogni transazione è registrata nella blockchain, un database pubblico);
- si tratta di un’interessante opportunità di investimento, per guadagnare rapidamente.
Il bitcoin presenta però anche diversi svantaggi. È quindi essenziale esserne consapevoli prima di investire o fare mining in questa criptovaluta.
- Il sistema non è ancora molto conosciuto: quasi tutti abbiamo hanno sentito parlare dei bitcoin, ma il concetto non è ancora compreso nei dettagli da tutti.
- Le transazioni sono irreversibili: una volta effettuato un pagamento in bitcoin, non è possibile annullarlo nemmeno in caso di errore.
- La sua indipendenza dalle istituzioni e l’assenza di intermediari non è priva di conseguenze: il bitcoin non è regolamentato o garantito da un’autorità centrale.
- Gli utenti devono adottare particolari precauzioni per proteggere il loro investimento: è fondamentale tenere al sicuro il computer e il portafoglio online; in caso di hacking o di perdita d’accesso, l’utente non ha alcuna possibilità di ricorso; gli utenti devono inoltre prestare molta attenzione alla scelta del fornitore del portafoglio.
- Il prezzo del bitcoin è altamente volatile e può essere influenzato in modo significativo da qualsiasi evento. Questa criptovaluta dovrebbe però evolvere verso una maggiore stabilità, man mano che un numero maggiore di individui e aziende decide di usarla.